V i g n o l a

Vignola, uno dei tanti borghi della valle del panaro e qui bisogna aggiungere che per apprezzare in pieno il fascino della bisognerebbe visitarla in aprile quando i ciliegi in fiore imbiancano questo angolo di Emilia, principale area di produzione delle ciliegie in Italia.

Una visita da compiersi con un occhio al paesaggio collinare, punteggiato qua e là da viti e frutteti, e con l’altro alle testimonianze artistico-religiose che, numerose, costellano i fianchi della valle.

Oggi parleremo di Vignola, bella cittadina di 20 mila abitanti, in provincia di Modena, situata sulle sponde del Panaro e nota, appunto per la produzione di ciliegie, per le fiorenti attività  ortofrutticole e industriali.

Nel 1507 vi nacque l’architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola.

 

 

Sorta nell’VIII secolo come fortilizio dell’abbazia di Nonantola, fu contesa tra Modenesi e Bolognesi in età altomedievale.

Divenuta libero comune, passo’ tra il XV e il XVI secolosotto il dominio di vari signori.

 

C’è da ricordare sopratutto la rocca, notevole esempio di rocca militare quattrocentesca con torroni agli angoli.

Dalla torre centrale dalla quale svetta la cosidetta torre nonantolona, sopraelevata nel XVII, sono visibili alcune pareti di una costruzione più antica.

Le sale interne sono riccamente decorate,mentre la piccola cappella conserva pitture a fresco della prima metà del XV secolo.

 

Nei dintorni troviamo : Pieve trebbio, pieve romanica di San Giovanni Battitsta costruita forse nel IX secolo.

Sul portale della facciata, completamente rifatta, si trova un sarcofago con rilievi, davanti alla chiesa vi è il Battistero di forma ottagonale mentre l’interno conserva pregevoli opere scultoree.